L’ARTISTA

Gaia Alice Intaglietta in arte GAIAMACCHINA è  un’artista genovese (1980) estremamente poliedrica che vive e lavora a Roma e ai Castelli Romani.

La sua vita è ricca di aneddoti entusiasmanti ed avventurosi. Ha studiato e lavorato in diverse città: Carrara, Imperia, Milano, Roma; ha abitato circa un centinaio di persone diverse e girato un po’ l’Europa soprattutto in Francia. Affronta studi specifici a partire dal liceo artistico Paul Klee di Genova successivamente è allieva del Maestro Omar Galliani durante l’accademia di Belle arti dove esce con il massimo dei voti e la lode , sarà apprezzata già in giovanissima età da galleristi, critici, il più importante Luca Beatrice e curatori vari.

Nel 2006 vince un concorso dal quale può realizzare la prima personale dalla quale prende il nome d’arte  Gaiamacchina per la sua tendenza a disegnare macchinari per descrivere in modo originale, talvolta ironica, talvolta propiziatoria la realtà che la circonda. Espone sia in Italia che all’estero e viene chiamata in quanto genovese a partecipare ad una esposizione in Brasile che comprende 30 artisti genovesi fra i quali si trova anche un’ opera di Renzo Piano e una di Lele Luzzati. Partecipa già da giovane ad alcune aste, quindi viene  riconosciuta professionalmente e quotata in asta , alcune sue opere sono pubblicate su cataloghi d’arte Mondadori, più recentemente anche Atlante dell’arte DeAgostini esposto al Bookshop della Biennale di Venezia. 

Partecipa a diversi Arte Fiera , i video d’arte girano in video festival nel mondo, anche le sue creazioni di moda. In questi anni espone sia a Torino sia a Venezia in una galleria associata alla Biennale . L’opera L’imperatrice è stata esposta a Manhattan a New York nel 2019 e nel 2022 espone per la prima volta al Museo Bellini di Firenze.

Gaiamacchina ha realizzato format televisivi fra cui Next Stop Artist ed ha dato vita a incontri culturali con artisti ed esposizioni ad Arte Fiera.

Ha realizzato diverse sfilate di moda “cyborg” in diverse città italiane dal Veneto alla Sicilia.

Curiosità stilistiche : nel lavoro di Gaiamacchina c’è una ricerca piuttosto originale che non tende a compiacere a tutti i costi il mercato, ma segue un flusso naturale di ispirazione, coincidenze, riflessioni che accompagnano la vita stessa dell’artista.

 Il nome d’arte è composto dal nome reale Gaia, dai tanti significati importanti sia di origine latina soprattutto di origine greca, sia Macchina inteso nell’accezione di macchinario, macchinazione prende spunto dai primi lavori liceali in cui erano rappresentate macchine “celibi” (prendendo spunto da Duchamp) o “inutili”( prendendo spunto da Munari), divertenti o propiziatorie di Gaiamacchina che si esprime attraverso molte tipologie artistiche, dalla pittura , alla performance, alla video installazione fino all’anno fotografia attualmente si sente a proprio agio e ripone tutto il suo entusiasmo nel ruolo di docente presso i licei statali dove vaga di fiore in fiore ancora alla ricerca della sua materia preferita da insegnare.

Quando dipinge usa colori metallici ultimamente metalli preziosi come l’oro. La figura è direttamente eseguita a penna a mano libera senza uso di compasso, gomme e righelli. I suoi primi lavori sono realizzati in carta , su veline, materiali effimeri e poco duraturi, quelli in età adulta saranno su tela e materiali più resistenti, infine nella fase della maturità potrebbe essere prediletto l’uso di pietra e lastre metalliche, chissà?…